24/01/2010 Salita con le ciaspole al Monte del Pascolo/Königsanger (Sarentini)
E’ da più di un mese che mi frulla per la testa questa cima dei Sarentini, la Königsanger o Monte del Pascolo, ed ecco arrivare la giornata giusta.
Con Claudio risaliamo la valle Isarco e nei pressi di Chiusa prendiamo la strada che porta a Feldthurns/Velturno e Lazfons/Latzfons. Da quest’ultima bella borgata imbocchiamo una stradina che sale fino ai 1550 metri del Maso Kühhof, dove parcheggiamo su “una pista di pattinaggio”.
Ci vestiamo velocemente e c’incamminiamo lungo la carecciata che porta al Rifugio Chiusa; fatti pochi passi pieghiamo a destra seguendo le indicazioni che portano al Radlsee hütte.
Risaliamo per un rado bosco di larici con vista sul Sassolungo. Poco lontano un picchio fa risuonare la sua voce e nell'aria è tutto un cinguettio.. sembra priamavera.
Oltrepassiamo la linea del bosco ed ci ritroviamo sui vasti pascoli della Kühber alm - l'alpe delle Vacche - costellati da numerose baite. Il panorama verso le Dolimiti s'apre sempre più: con un colpo d’occhio si va dalla Croda Rossa al Latemar.
Cominciamo l’ardua salita: ci sono strappi molto ripidi e i polpacci gridano pietà.
La cima non si vede mai, un dosso ne nasconde sempre un altro.
Il cielo è velato da una coltre grigia, ma c'è il sole. Un ultimo sforzo ed ecco la croce! Siamo sui 2436 metri della Königsanger, dove gelide raffiche di vento ci fanno fuggire ben presto.
Ci fermiamo a mangiare poco sotto la cima al riparo del vento, poi scattiamo qualche foto e ci tuffiamo verso il basso tenendoci a est rispetto al percorso dell'andata.
La neve a tratti è spettacolare, pura farina, ma in altri è una crosta immonda; non ce n'è molta, saranno 30-40 cm ben compattati. Arriviamo nei pressi della malga Brugger Schupfe, aperta anche d'inverno, ma alla confusione preferiamo il relax di un'altra malga.
Ci riscaldiamo al sole e facciamo ignuzzaggini su una sedia a dondolo.
Il sole sta per andarsene e noi lo seguiamo... e con negli occhi il profilo delle Odle arriviamo all'auto e alla fine di questa bellissima gita.