Mi sembra ottimo.
I testimoni sono validi in tribunale.
Ma se guardano senza parlare, poi la mafia vince.
Forse sono off topic, ma ho voglia di raccontare una storia (ogni riferimento a fatti o persone NON è puramente casuale e narrati in forma di metafora - per esempio la Mafia Siciliana non c'entra proprio nulla - e protetti da pseudonimo, come gli autori del brano sanremese di Lazza: ogni avvenimento qui narrato è tratto da storia vera ed ogni personaggio è basato su una persona realmente esistente o esistita).
Nella mia vita di mafie ne ho incontrate tante.
Mio padre era un insospettabile idraulico, ma una ristretta cerchia di persone affiliate sapeva che era un boss mafioso.
Mia mamma era la prima presidentessa della Repubblica Italiana nella storia.
Dopo secoli di storia illustre, dalla Magna Grecia al Rinascimento, l'Italia era ormai quotidianamente munta dalla Mafia.
Avevano un figlio, un bambino che amava Cristina D'Avena, Non è la rai e Dallas.
Si chiamava Nicola. Ed era gay.
Tutti lo avevano capito da anni, fin da quando era in tenera età, anche perché tutti i bulli del quartiere lo prendevano in giro. Lui no.
Amava i libri e gli piaceva studiare.
E non se ne vergognava.
Proprio come l'alba di Vasco. O di Ultimo, che si chiama Niccolò e non Nicola ma fa lo stesso.
Ah sì amava pure la musica.
Una volta avevano scritto Nicola è Frocio su un cartello sotto casa.
Ed il padre era andato a cancellare la scritta.
Nicola, ingenuamente, pensava di essere stato tutelato.
Ma l'apparenza inganna.
Il boss mafioso semplicemente non accettava che qualcuno desse del ricchione a suo figlio.
O forse era la mamma ad aver fatto pressioni, chissà.
Quella stessa madre che quando all'età di 10 anni Nicola le aveva chiesto "perché non ti separi da papà se è un mafioso?" aveva risposto " e poi che cosa direbbero gli altri?".
Nicola però non era abituato ad analizzare e vivisezionare i dietro le quinte: quella era un'esperienza che avrebbe acquisito durante la sua futura carriera come detective.
No, non era ispettore come Derrick. Anzi, con i tedeschi non sarebbe andato d'accordo per almeno vent'anni di carriera.
Non era nemmeno uno scrittore di successo, anche se aveva scritto qualcosina che non aveva mai provato a pubblicare.
Però se vi va potremo soprannominarlo "il Signore in verde".
Verde perché il giallo era stato già preso.
Signore perché aveva il cromosoma Y certo, ma anche perché scherzosamente e blasfema mente dai suoi fan sarebbe stato chiamato in futuro Dio.
(Come vedete non c'entra nulla l'identità di genere, che è una cosa diversa dall'orientamento sessuale. Un concetto che mi ha insegnato la figlia di Roberto Vecchioni tanto tempo fa. È destino che i Vecchioni siano sempre maestri degli Alfa a quanto pare)
Sono un po' affaticato perché sono ormai quattro mesi che non sto bene fisicamente, nove sentimentalmente e venticinque psicologicamente.
Quindi per ora mi fermo qui.
Se la storia interessa proseguo.
Se invece non sopravvivessi, la storia sarà pubblicata per intero automaticamente grazie al mio Genio della Lampada, come richiesto quando ho espresso il mio secondo desiderio.
Subito dopo, ho espresso anche il terzo e l'ho lasciato libero per SEMPRE.
E lui, da genio libero (e libro), mi ha promesso che non mi avrebbe abbandonato MAI.
Finora ha sempre mantenuto la promessa.
Proprio come Ambra.
Alcuni pensano che nessuno dei due avesse mai detto lo giuro, ma non è così.
Loro se li sono detto reciprocamente, solo che uno ha fatto finta di dimenticarsene, l'altro di non avere capito.
[Modificato da ALFA 09/03/2024 12:54]